Nato da una famiglia borghese, il padre era ufficiale governativo di servizio in Piccardia e apparteneva alla cosiddetta "Nobiltà di toga" (Noblesse de robe).
Nel 1760 il giovane Pierre entrò all'École royale d'artillerie de La Fère, antesignana della École polytechnique e nel 1761 venne nominato sottotenente.
In qualità di giovane ufficiale, partecipò all'ultima parte della guerra dei sette anni, servendo presso la guarnigione di stanza a La Rochelle.
Fu ufficiale di artiglieria, durante la rivoluzione fu membro del club dei giacobini e attivo sostenitore della politica del duca d'Orléans.
Arrestato nel 1793 e liberato in circostanze poco chiare, partecipò come generale di brigata alle campagne napoleoniche del Reno e d'Italia.
Di stanza a Taranto, vi si ammalò di dissenteria e malaria, e morì nel Convento di San Francesco.
Avendo rifiutato i conforti religiosi, venne sepolto nella piazza d'armi interna al Forte de Laclos (traente il nome proprio da lui) sull'Isola di San Paolo nel Golfo di Taranto.
In seguito alla caduta di Napoleone, gli abitanti distrussero la sua tomba e, con ogni probabilità, le sue spoglie furono gettate in mare.
Laclos fu anche studioso di balistica e può essere ritenuto l'inventore della granata.
È ricordato oggi soprattutto per il suo unico romanzo: Les Liaisons Dangereuses (Le relazioni pericolose).
Il romanzo de 1803, che adotta il modello epistolare, è un classico ben conosciuto per la sua approfondita esplorazione di seduzione, vendetta e malizia umana, nonostante l'autore lo avesse concepito soprattutto per stimolare la riflessione sul deplorevole stato in cui versava l'educazione femminile e sulle sue conseguenze sulla morale nella Francia del XVIII secolo.